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mercoledì 4 novembre 2009

«Il governo ha confermato i tagli E gli atenei aumenteranno le tasse»

da Ilgiornaledivicenza.it

UNIVERSITÀ. Un documento dei rettori aderenti ad Aquis (tra cui Padova e Verona) risponde al Ddl del ministro Gelmini
«La sua politica è contraddittoria I nostri bilanci restano in rosso»


PADOVA
Con le attuali previsioni di finanziamento, molte università si troveranno con i bilanci in forte deficit, con la conseguente necessità di aumentare le tasse per gli studenti. È quanto affermano i rettori delle università aderenti ad Aquis, in un appello al Presidente della Repubblica, al Governo, al Parlamento per salvare il sistema delle università pubbliche in Italia e per non «uscire definitivamente dall'area europea della formazione superiore».
L'Aquis è l'Associazione per la qualità delle università italiane statali, che riunisce gli atenei di Bologna, Chieti-Pescara, della Calabria, Catania, del Salento (Lecce), Milano Bicocca, Modena e Reggio Emilia, Padova (di cui è rettore Giuseppe Zaccaria) Politecnico delle Marche, Politecnico di Milano, Politecnico di Torino, Roma Tor Vergata, Trento, Verona (di cui è rettore Alessandro Mazzucco).
I rettori, che pure hanno apprezzato la volontà dimostrata dal ministro Gelmini con il ddl di riforma e che sono disponibili ad una «discussione serena e priva di pregiudiziali», avvertono che «si troveranno nella necessità di presentare per il 2010 bilanci di previsione con deficit previsti e dichiarati di consistente entità, rispetto ai quali occorrerà predisporre piani di rientro pluriennali che obbligheranno ad una ulteriore contrazione della spesa distribuita sui bilanci dei prossimi anni».
«In assenza di una correzione della linea politica del Governo sul finanziamento alle università, che riduca in modo consistente i tagli al fondo di finanziamento ordinario - è detto nell'appello - sarà necessario per gli atenei procedere a deliberare sensibili aumenti della contribuzione studentesca».
Inoltre, i rettori aderenti ad Aquis rilevano come la «politica di tagli indiscriminati del finanziamento pubblico per l'università sia in evidente e vistosa controtendenza rispetto a quanto avviene in questo momento storico nei Paesi europei a noi più vicini non solo geograficamente, ma anche dal punto di vista storico-culturale e socio-economico, come Francia, Spagna e Repubblica Federale Tedesca, dove i Governi stanno realizzando azioni importanti di rifinanziamento mirato dei rispettivi sistemi universitari».
I rettori fanno presente che la politica del governo è contraddittoria: da un lato si afferma la necessità «di introdurre forme di attribuzione con carattere premiale di parte dei fondi pubblici sulla base di una valutazione dei risultati», ma dall'altro «non è in alcun modo pensabile poter realizzare operazioni di redistribuzione su base "qualitativa" con risorse pesantemente decrescenti».
«Si riduce l'impegno del Paese nella formazione superiore».

Oggi i sindaci del territorio a Torino per il Politecnico

http://www.targatocn.it/it/zone_mo.php

Una nuova iniziativa, l’ennesima in queste settimane, promossa dal sindaco di Mondovì, Stefano Viglione, a sostegno della ‘sopravvivenza’ della sede decentrata del Politecnico provinciale: questa mattina sono i primi cittadini del Monregalese e del Cebano – insieme a Cuneo e Savigliano, anch’esse sedi di decentramenti - a far sentire la propria voce ai vertici dell’Ateneo torinese, manifestando con la fascia tricolore davanti all’ingresso del Politecnico di Torino in corso Duca degli Abruzzi. “Un’iniziativa – ha osservato Viglione – che ha l’obiettivo di non permettere, come probabilmente auspica il Rettore, che sull’argomento cali un velo di silenzio, dopo i giorni delle proteste e delle proposte. Vogliamo far sentire la voce del territorio, far capire una volta di più a chi con ostinazione e irremovibilità ci vuole togliere il Poli che esso è un pezzo della nostra società e della nostra terra. Noi non vogliamo che ciò accada e perciò vogliamo fare squadra per dire no ad un 'torino-centrismo' sempre più diffuso ed opporci a qualunque tentativo di sottrarre servizi al territorio: oggi, infatti, si tratta del Politecnico, domani potrebbe toccare agli ospedali, ai tribunali, alle poste, alle scuole...”.

UNIVERSITA': POLITECNICO TORINO MANTERRA' SEDE DI VERRES

(ANSA) - AOSTA, 3 NOV - Con la decisione del Ministero dell'istruzione di ridurre le ore di didattica del Politecnico a discapito delle lezioni nelle sedi distaccate era infatti stato paventato il rischio di una chiusura della sede decentrata. Un'ipotesi che a questo punto cade.

"Ciò che è attivo oggi - ha spiegato ancora Rollandin - resta. I piani di studio già attuati non subiranno alcuna modifica mentre quelli che prenderanno il via dal 2010 verranno svolti sfruttando tutte le modalità previste in ambito universitario". Ciò si tradurrà con la trasformazione delle lezioni in videoconferenze in collegamento con Torino: "Questo

- ha aggiunto Rollandin - permetterà di mantenere un elevato
livello nella didattica e consentirà, in prospettiva, di ipotizzare l'attivazione delle lauree specialistiche di secondo livello, fermo restando che a Verres rimarranno operativi i laboratori e quindi anche gli stessi studenti".

Nuovi sviluppi sono prospettati anche dal rettore Profumo che ha annunciato: "Restano tutte le condizioni per creare in Valle d'Aosta un forte polo tecnologico dove l'alta formazione incontra la ricerca applicata e le imprese. Anche per questo il nostro impegno a Verres è destinato a intensificarsi: accanto alla specializzazione legata alla meccatronica siamo intenzionati a sviluppare quella relativa alla sorveglianza ambientale e quella legata all'energia".

Rollandin ha infine puntualizzato: "Il Politecnico, seguendo le indicazioni ministeriali, può erogare 100 mila ore di didattica. Attualmente le ore di lezione sono 180 mila tra sede centrale e sedi distaccate. Il mantenimento della didattica nell'università di Verres è quindi legato a questo problema e non a una questione finanziaria. Voglio quindi ricordare che il finanziamento della sede verreziese è coperto solo per il 40% da risorse statali". (ANSA).