Appuntamenti

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mercoledì 6 ottobre 2010

L'Università: "Dovremo chiudere le residenze per gli studenti"

Dalla Regione 10 milioni in meno all’Edisu nel 2011
«Così spariranno anche le 12 mila borse di studio»


ANDREA ROSSI
LA STAMPA - TORINO - 06/10/2010

Le statistiche del ministero lasciano pochi dubbi: in Piemonte c’è un sistema del diritto allo studio che funziona, uno dei migliori in Italia. Tutti gli studenti universitari che hanno diritto ricevono un sostegno, da 2000 a 4500 euro l’anno. Ci sono regioni in cui - altro che cento per cento - la copertura non supera il quaranta per cento. La Regione ha cresciuto in casa un piccolo gioiello, ma ora rischia di mandarlo in frantumi. «Nel 2011 non potremo erogare le borse di studio e nemmeno tenere aperte le residenze universitarie. Insomma, possiamo chiudere», si sfoga la presidente dell’Ente per il diritto allo studio Maria Grazia Pellerino.

Colpa dei tagli incrociati Miur-Regione. L’Edisu quest’anno chiuderà il bilancio in pareggio a 65 milioni di euro: circa i due terzi sono stati spesi in borse di studio per oltre 12 mila studenti; il resto in servizi, contratti e manutenzioni delle 23 sedi in regione, di cui 15 a Torino. A luglio l’assestamento di bilancio varato dalla giunta Cota ha ridotto lo stanziamento regionale, ad anno in corso, da 25 a 17 milioni di euro. «Ce l’abbiamo fatta solo grazie agli avanzi di bilancio delle gestioni precedenti», spiega la presidente Maria Grazia Pellerino, «segno che avevamo utilizzato le risorse in modo oculato e virtuoso».

L’anno prossimo non sarà più possibile. Le casse si sono svuotate. E nel bilancio di previsione 2011 la Regione ha pressoché azzerato i fondi: da 17 a 7 milioni, una sforbiciata del 60 per cento che va ad aggiungersi alla cura dimagrante imposta dal ministro Gelmini, altri dieci milioni in meno. Venti milioni da sforbiciare su un bilancio di 65 sono un taglio d’accetta da cui nessuno saprebbe uscire indenne. Figurarsi un ente che non ha possibilità di reperire risorse private perché eroga un servizio pubblico. «A malapena riusciremo a far fronte ai contratti per la gestione delle residenze, i fornitori, i servizi». E il resto? «Con queste cifre non potremo erogare servizi».

La presidente dell’Edisu ha scritto al governatore Cota chiedendo che la Regione riveda il taglio. Le ha risposto, indirettamente, l’assessore al Bilancio Giovanna Quaglia: «Credo siano allarmismi prematuri, visto che il bilancio deve ancora essere discusso. Non ci sono elementi concreti a supporto di queste cifre». Secondo Quaglia «i fondi cui si fa riferimento sono residui dei fondi statali, mentre quelli regionali devono ancora essere stabiliti e fanno parte delle risorse che vogliamo discutere e definire in aula». Il riferimento è al tesoretto di 333 milioni ancora da dividere. Ma il chiarimento non convince l’opposizione. Il consigliere del Pd Roberto Placido, che aveva già sollevato il caso a luglio, attacca a testa bassa: «Alla faccia dell’investimento sul futuro dei nostri giovani. Anziché stare in tv Cota pensi a garantire i fondi necessari a mantenere il Piemonte ai livelli di eccellenza che sempre lo hanno contraddistinto».

Un’altra tegola per le università piemontesi, già alle presi con una valanga di problemi. L’altro giorno, di fronte al bilancio regionale di previsione, che riduceva - almeno per ora - i fondi per università e ricerca da 144 a 7 milioni di euro dai rettorati non si è levata alcuna protesta. Ieri nemmeno, in compenso ci hanno pensato gli studenti: «Qui si calpesta la Costituzione», dice Alice Graziano, presidente del Senato degli studenti dell’Università. «L’articolo 34 dice che capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi».

venerdì 20 agosto 2010

Il Politecnico di Torino scrive al Colle

Finanza e Mercati - 30/07/2010





La scheda, stop a rettori e ricercatori a vita. Al massimo 12 facoltà per ateneo

ROMA (29 luglio) - Limite massimo di 8 anni al mandato dei rettori, sforbiciata al numero delle facoltà (al massimo 12 per ateneo), abilitazione nazionale per il reclutamento di professori ordinari e associati, stop ai ricercatori a vita, risorse distribuite agli atenei in base alla qualità della ricerca e della didattica (se saranno gestite male riceveranno meno soldi) e commissariamento per gli atenei in dissesto finanziario: sono alcuni dei punti chiave del ddl di riforma dell'università che ha ricevuto oggi il via libera del Senato per poi passare a settembre all'esame della Camera. Un provvedimento «di regole e di principi», dal momento - hanno spiegato da viale Trastevere - che gli impegni finanziari saranno stabiliti nella prossima manovra.

RETTORI PER 8 ANNI E DISTINZIONE TRA SENATO E CDA I rettori non potranno rimanere in carica per più di 8 anni, con valenza retroattiva (oggi ciascun ateneo decide il numero dei mandati). Per loro è prevista pure la «sfiducia»: se un rettore avrà mal gestito l'ateneo potrà essere sfiduciato dal Senato accademico con maggioranza di almeno 3/4 dei suoi componenti. È prevista una netta distinzione di compiti tra Senato e cda: il primo avanzerà proposte di carattere scientifico ma sarà il Cda - non elettivo, da un minimo di 11 a un massimo di 25 componenti (anche esterni, fino a un massimo di 3) e possibilità di avere anche un presidente esterno - ad avere la responsabilità delle spese e delle assunzioni.

AL MASSIMO 12 FACOLTÀ PER ATENEO Le facoltà potranno essere al massimo 12 per ateneo e i settori scientifico-disciplinari, attualmente 370, saranno dimezzati. Ci sarà la possibilità di federare università vicine (di norma in ambito regionale) per abbattere i costi.

ABILITAZIONE NAZIONALE PER RECLUTARE PROF Per diventare ordinari e associati ci sarà un'abilitazione nazionale. Delle commissioni faranno parte per la prima volta anche membri stranieri. I posti saranno poi attribuiti in seguito a procedure pubbliche di selezione bandite dalle singole università. I docenti avranno l'obbligo di certificare la loro presenza a lezione e almeno 350 ore dovranno essere destinate ad attività di docenza e servizio per gli studenti. Gli studenti valuteranno i prof e questa valutazione sarà determinante per l'attribuzione dei fondi alle università da parte del ministero. Quanto all'età pensionabile viene fissata in 70 anni per gli ordinari e 68 per gli associati.

STOP A RICERCATORI A VITA - Peri ricercatori sono previsti contratti a tempo determinato (minimo 4 massimo 5 anni) seguiti da contratti triennali «tenure-track», al termine dei quali se il ricercatore sarà ritenuto valido dall'ateneo sarà confermato a tempo indeterminato come associato. In caso contrario chiuderà il rapporto con l'ateneo maturando però titoli utili per i concorsi pubblici. Inoltre, il provvedimento abbassa l'età in cui si entra di ruolo in università da 36 a 30 anni con uno stipendio che passa da 1.300 a 2.000 euro. Il ministro Gelmini ha annunciato uno sblocco parziale degli scatti stipendiali che erano stati bloccati ai ricercatori universitari.

GOVERNANCE FLESSIBILE PER UNIVERSITÀ VIRTUOSE Le Università che hanno conseguito stabilità e sostenibilità di bilanci potranno, d'intesa con il ministero dell'Istruzione, sperimentare una governance flessibile, con propri modelli organizzativi.

NASCE UN FONDO PER IL MERITO Sarà costituito un fondo nazionale per il merito al fine di erogare borse di studio e di gestire, con tassi bassissimi, i prestiti d'onore. C'è poi la delega al Governo per riformare la legge sul diritto allo studio, d'intesa con le Regioni, con l'obiettivo di spostare il sostegno direttamente agli studenti.

Università: sì agli accordi interregionali per evitare la chiusura dei piccoli atenei


Notizia Oggi Vercelli - 02/08/2010

domenica 25 luglio 2010

Lezioni su iPad e cellulare, comode ma si pagano


Le applicazioni saranno gratuite solo per gli studenti valdostani


ELISABETTA GRAZIANI
TORINO

Stop a levatacce e alle corse in auto per arrivare in aula in tempo. Da settembre le lezioni del Politecnico si scaricano sull’iPad o direttamente sul telefonino. Il progetto ha due versioni. Una a pagamento, il «Poli@home» (600 euro oltre alla tassa annuale), uguale per tutti gli studenti del primo anno. E l’altra che costa quanto un’iscrizione normale ed è più articolata, solo per la sede di Verrès. La convenzione, decennale, è stata firmata ieri tra Politecnico di Torino, Università e Regione della Valle d’Aosta . Gli allievi della Vallèe, registrandosi nella sede torinese, potranno seguire le lezioni online e avranno a disposizione le istruzioni per esercitazioni e laboratori. Non dovranno spostarsi nemmeno per gli esami che si terranno a Verrès con i docenti di Torino.

La novità funziona così: ogni studente segue i corsi in contemporanea ai compagni piemontesi oppure in differita quando viene più comodo, anche in treno. L’importante è avere a portata di mano un palmare e una buona connessione internet. Ma la vera differenza rispetto al «Poli@home» la fanno le ore di laboratorio e di esercizi pratici che si possono effettuare in loco con un tutore. L’insegnante non sarà necessariamente un docente universitario. Il Politecnico vuole attingere anche ai professori degli istituti superiori della Valle: un ulteriore risparmio sui costi della mobilità che in tempi di magra non guasta.

«Il nuovo modello formativo - dice il rettore Francesco Profumo - garantisce una maggiore democrazia nell’istruzione e diventa necessario con i tagli all’offerta didattica imposti dal decreto Gelmini». Per far fronte alla nuova realtà, da settembre le lezioni del primo anno saranno uguali per tutti i corsi di laurea del Politecnico. Ma non a tutto si può rimediare. Contro i provvedimenti del ministro dell’Istruzione, la facoltà di Ingegneria di Torino ha deciso di far slittare gli esami e le sessioni di laurea di settembre. La decisione è stata presa a maggioranza nel consiglio di Facoltà del 21 luglio.

mercoledì 14 luglio 2010

Politecnico, slitta l’inizio delle lezioni

L’avvio non a metà settembre ma il 4 ottobre a causa della protesta contro la Gelmini

La Repubblica - Torino - 11/07/2010



UNIVERSITÀ IN RIVOLTA

Esami all’aperto a Roma, sciopero della fame a Padova, corsi a rischio in tutta Italia
Il Fatto Quotidiano - 14 luglio 2010

lunedì 21 giugno 2010

Tagli all' Università e alla Ricerca: Professori e Ricercatori della SUN non ci stanno, sospensione di esami e lauree






I ricercatori e i professori della Facoltà di Ingegneria della Seconda Università degli Studi di Napoli (SUN) riuniti in assemblea hanno deciso di sospendere gli esami di profitto e di laurea, così come fatto dai colleghi delle Facoltà di Ingegneria dell’Università di Cassino, Parthenope e del Sannio, a partire da lunedì 21 giugno prossimo.

Hanno preso questa decisione per dare voce al disagio che provano per la continua mortificazione del loro lavoro e della loro dignità causata da leggi e proposte di legge che colpiscono loro e l’istituzione universitaria nel suo complesso, senza tenere in alcun conto né il merito né l’importantissima funzione sociale svolta, perseguendo un disegno pluriennale di tagli indiscriminati.

* Chiedono ai colleghi delle altre Facoltà dell’Ateneo di attivarsi mettendo in atto forme di protesta simili.

* Chiedono al Rettore della SUN di mettere in atto tutte le strategie a sua disposizione per incidere sul processo in corso di riforma dell’Università e per opporsi alla riduzione delle risorse finanziarie ad essa destinate, rappresentando con forza presso le sedi istituzionali di tutti i livelli (Regione, CRUI, Ministero) la preoccupazione dei docenti.

* Invitano tutti gli studenti della Facoltà ad attivare momenti di confronto tra di loro e con i docenti, anche per discutere dell’impatto che le leggi in discussione in Parlamento avranno sull’esercizio del loro diritto allo studio, messo a rischio dal continuo impoverimento dei fondi per la formazione e la ricerca.
Si impegnano ad incontrarsi a breve per esaminare l’evolversi della situazione nel proprio e negli altri atenei e per valutare eventuali ulteriori iniziative da intraprendere.

Aversa, 16 giugno 2010

lunedì 3 maggio 2010

Notizie dal G8 Students' Summit in Canada



di Giovanni Gasco

Ieri sera ha avuto ufficialmente inizio il G8 Students' Summit. Devo ammettere che tutte le riserve che avevo sulla effettiva utilità di questo evento, sono state frantumate nel giro di cinque minuti dal discorso del rettore dell'università

dell'Alberta (Indira Samarasekera). E' stato un discorso ricco di spunti per la discussione, sul perchè siamo qui, del mondo che va verso il G20 e non più solo G8, tutto completamente a braccio.

Durante la cena che è seguita ho anche avuto modo di conoscere gli altri delegati e di parlare con loro dei loro atenei. Il confronto con l'Italia è assolutamente impietoso.

Non perchè il Politecnico non faccia ricerca o non sia (nonostante tutto) una buona università, ma per la mentalità diversa nello gestire l'università con gli studenti

protagonisti, per gli abbondantissimi fondi per la ricerca (spesso

finanziata massicciamente da enti privati), per la didattica "on the

field" cercando sempre di risolvere problemi reali piuttosto che

situazioni ipotetiche e teoriche. Ovviamente ho portato ben alta la

bandiera del nostro Poli, raccontando dei nostri progetti internazionali

(oltretutto guardando la rassegna stampa si può leggere

dell'inaugurazione del centro EC a Pechino), ma anche quelli più piccoli

svolti in ateneo, composti principalmente da studenti.

Paradossalmente però tra i vari argomenti quelli che hanno riscosso particolare interesse, sono stati due:


1) Water Engineering

2) Recupero dell'architettura rurale alpina ( No non sto scherzando).


Sul punto uno l'interesse era prevedibile, l'acqua sarà al centro di tutte le strategie economiche del secolo che

verrà, ma non avrei mai creduto che il riutilizzo delle borgate alpine potesse suscitare un così grande interesse, sono rimasti affascinati dall'idea di sostenibilità non solo come basso comsumo energetico o produzione di energia rinnovabile, ma da come si possano costruire edifici a partire da quelli già esistenti usando materiali a km 0 (pensate che uno studente della British Columbia mi ha fatto tirare fuori il pc per vedere i nostri risultati e lavori).


Se volete consultare l'agenda degli incontri consultate pure il link qui sotto.

Per informazioni, domande e (piccoli) insulti commentate pure.

A presto!


domenica 2 maggio 2010

Saluto di Giovanni Gasco studente che partecipa al G8 degli studenti


Buongiorno a tutti, da Banff, Canada,
tra qualche ora iniziera il G8 students’ summit 2010 sul tema dell’energia sostenibile e della sanità sostenibile.
Come probabilmente saprete, sono uno studente della sede decentrata di Mondovì del Politecnico di Torino, ateneo che nei mesi scorsi ha sancito la fine della sua struttura a rete per un accentramento sulla sede centrale.
Potrei dilungarmi e raccontarvi mille aneddoti su come è maturata questa decisione e sui metodi usati per portare avanti la riforma, ma non mi sembra questo il momento.
Vi voglio invece raccontare del posto dove alloggio, il Banff Centre.
Cos’ha di così speciale? Non è il solito albergo? No , non è il solito albergo. Il Banff Centre è un complesso di edifici, comprendente ostello, aule per fare lezione, centro conferenze, laboratori, piscina e palestra pubblica, ristorante etc... voluto dal ministro dell’educazione avanzata e della tecnologia, che ha come missione quello di “ispirare la creatività e essere leader nello sviluppo, nella cultura della montagna e nella difesa dell’ambiente”. Una Mondovì canadese in cui hanno creduto tutti e che ora è un ottimamente avviato paradiso in mezzo a uno dei più bei parchi naturali dello stato.
Se volete leggere il mandato del Banff centre e leggere le letture proposte prima del summit cliccate sui link immediatamente sotto e se avete domande non esistate a postarle sul gruppo facebook!
A presto!

martedì 20 aprile 2010

Convegno sulla scuola - 23 Aprile 2010

"Riequilibrio dei finanziamenti per gli atenei sotto finanziati: una grande opportunità per il polo di Mondovì"


Il Politecnico di Torino a partire dal 1990 ha decentrato a Mondovì alcuni dei percorsi formativi delle Facoltà di Ingegneria e di Architettura, nell’ottica di una trasformazione del Politecnico “a rete” per un miglior servizio al territorio.

Il Polo monregalese, che oggi ha circa 850 allievi, è una realtà che, sia per numeri sia per produttività didattica e scientifica, ricopre un ruolo guida per il territorio. Questo è stato confermato dal Rettore Francesco Profumo nel discorso di inaugurazione dell’anno accademico 2008/2009 della sede di Mondovì, tenutosi a Mondovì il 5 maggio 2009, in cui affermò: “La sede di Mondovì ha sempre mostrato buone capacità di integrare ricerca, formazione e trasferimento tecnologico, in un rapporto sinergico tra il Politecnico, gli enti locali e territoriali ed il mondo dell’industria e delle professioni”.

Nei mesi più recenti, prendendo spunto dalla lettera circolare del Ministro del MIUR, nota Prot. 160 del 4.09.2009, il Senato Accademico nella seduta del 21.10.2009 ha deciso di sopprimere la pluriennale offerta formativa delle sedi decentrate. Il Politecnico di Torino, unico ateneo in Italia, ha applicato una circolare che forse non sarà mai trasformata in decreto legge, perché penalizza i territori dove faticosamente, con grandi sforzi degli Enti locali, si stava creando un tessuto universitario importante per lo sviluppo.

Il Rettore ha giustificato la chiusura delle sedi decentrate come effetto della passata finanziaria, che ha imposto pesanti tagli al Fondo di Finanziamento Ordinario. Globalmente l’Ateneo per il prossimo anno accademico avrà solo corsi a Torino e, precisamente, 47 percorsi formativi in italiano e 19 in inglese.

Questi 19 corsi in inglese sono stati attivati a scapito dei corsi delle sedi decentrate, penalizzando il territorio piemontese, per favorire l’immissione di studenti stranieri che conseguiranno la laurea a Torino, forse anche con borse di studio pagate dai Piemontesi, per poi ritornare nei loro paesi d’origine senza aver imparato una parola della nostra lingua!

La Sezione della Lega Nord di Mondovì è conscia dell’importanza di avere a Mondovì il decentramento del Politecnico, che riveste un ruolo di collegamento tra università e territorio, integrandosi con corsi di laurea univoci e strettamente legati alle esigenze della nostra zona, un ruolo sociale con lo scopo di favorire l’accesso allo studio, un ruolo di motore di sviluppo per l’economia della città.

Per tutti questi motivi, nell’ottica di poter aprire un tavolo di lavoro con il Politecnico e il MIUR per mantenere la didattica universitaria a Mondovì, la Sezione della Lega Nord di Mondovì ha organizzato per venerdì 23 aprile p.v. alle ore 18.30 nella sala delle Conferenze di Mondovì, una conferenza sul tema “il futuro dell’istruzione nel nostro Paese”, tenuta da il Senatore del Carroccio Mario Pittoni.

Il Senatore Pittoni, capogruppo della Lega Nord in Commissione Istruzione del Senato, affronterà i problemi della scuola e dell’università legati al territorio. In particolare ci illustrerà il progetto della Lega Nord per avere un reclutamento regionale del personale docente del primo e secondo ciclo, e dell’emendamento alla riforma universitaria per dare soldi agli atenei, basandosi sempre più su criteri di merito e riequilibrio per quelli del Nord che sono quelli più sottofinanziati.

In base a questa sua proposta il Politecnico di Torino dovrebbe recuperare parte del sottofinanziamento di cui è vittima da tempo la nostra università, venendo così incontro alle difficoltà per le quali Francesco Profumo ha chiuso le sedi decentrate.

Il Senatore Pittoni conosce molto bene il “caso Mondovì” del Politecnico di Torino, ha promesso il suo aiuto e per questo è già intervenuto presso il MIUR. Se il suo emendamento verrà accolto si batterà con i nostri parlamentari per restituire a Mondovì il suo Poli.


Al convegno parteciperanno inoltre il segretario provinciale della Lega Stefano Isaia, il Coordinatore Nazionale dei Giovani Padani del Piemonte Davide Cavallotto, la Presidente dellaProvincia di Cuneo Gianna Gancia e il sottosegretario agli Interno Sen. Michelino Davico.

Sezione Lega Nord di Mondovì


http://leganordmondovi.blogspot.com/

sabato 17 aprile 2010

Proposta riforma tasse universitarie


Volevo segnalarvi la proposta di riforma delle tasse universitarie presentata dall'Unione degli Universitari di Torino (UDU)


domenica 21 marzo 2010

Incontro di un allievo del Politecnico con Walter Veltroni




In occasione di un comizio elettorale tenutosi ad Albenga, uno studente del Politecnico ha consegnato nelle mani dell'on Walter Veltroni (deputato del Partito Democratico) l'appello ai politici per salvare il polo decentrato di Mondovì, insieme a un documento che testimonia l'efficienza e la sostenibilità economica della sede.
Speriamo che anche questo appello non cada nel vuoto.

lunedì 22 febbraio 2010

martedì 26 gennaio 2010

La canzone del Maggio



Anche se vi credete assolti...siete lo stesso coinvolti!

domenica 24 gennaio 2010

Confapi: "Non chiudete il Poli"

IL GIORNALE (Piemonte)
19/01/2010

SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZ'INVERNO

https://www.swas.polito.it/services/Rassegna_Stampa/articolo.asp?id=29763.pdf


Per problemi tecnici non siamo riusciti a caricare l'immagine della pagina della stampa a cui fa riferimento il ink sopra e l'articolo da noi scritto sotto.
Il titolo comunque è:

"da boston a londra sei grandi saggi per il futuro del poli"


Progetto interessante chiamare a consiglio i "saggi" del mondo.
L'internazionalizzazione del Politecnico prosegue. I posteri potranno dire se effettivamente la strada è quella giusta. I viventi sono dubbiosi.
Si corre dietro all'Europa e al mondo lasciando alle spalle il territorio: l'impressione è quella che dai piani alti del Poli si guardi con occhi sognanti alle classifiche internazionali nella speranza di ottenere i fondi che il Nostro Paese sta tagliando con sempre più veemenza all'università e alla ricerca...Un sogno fatto in una notte di mezzo inverno, che poco ha a che fare con la shakespeariana commedia. L'inverno non è solo la stagione in cui sta accadendo tutto questo ma è il tempo in cui si trova l'università in Italia.
Quello che sta accadendo al Politecnico è l'esempio di come vadano le cose. Si è sviluppato nell'arco di vent'anni un progetto di decentramento che, nel momento in cui doveva essere aggiornato e potenziato, viene ora smantellato lasciando palliativi come la teledidattica o gli FTS. Soldi ed energie spese praticamente buttati. Il territorio anche in questo caso abbandonato a se stesso in contrapposizione alla metropoli e al torinocentrismo...Si guarda all'Europa e al mondo e poi non ci si sa rapportare con il proprio interno così che Docenti e Studenti apprendono dai quotidiani il loro futuro: Prima la riforma interna...poi il MiTo...ora il "collegio dei Druidi internazionali". Tutto questo sognando le classifiche, sognando fondi, sognando progetti e dimenticando le persone che al Poli lavorano e studiano. La matematica sta diventando l'unico metro di gestione dell'Università. Ma la formazione è l'unico vero investimento e la cultura può permettere ai giovani di essere persone migliori, anche senza eccellere nelle classifiche, solamente acquisendo conoscenze, che però non portano denari.
Pecunia regina mundi
Pecunia impetrat omnia
Da Polinonsitocca

sabato 23 gennaio 2010

Il transitorio è garantito da una delibera del senato

Voci sempre più insistenti, di corridoio ma anche di poltrone illustri, sembrano mettere in discussione il transitorio. Le voci dicono che è insostenibile da parte delle facoltà e difficile da gestire...sono solo voci...ma erano solo voci anche quelle che, un anno fa, dicevano che avremmo chiuso i battenti a Mondovì. Saranno le stesse?
Chi ha iniziato il proprio percorso universitario con un certo piano di studi e in una certa sede è giusto che finisca dove ha iniziato e con le stesse condizioni.
Il transitorio è un diritto per gli studenti. Deve essere garantito in tutte le sedi.
Questo è un avviso. Non abbassiamo la guardia, abbiamo ancora delle cose per cui combattere e i nostri diritti devono essere salvaguardati. Inoltre è garantito da una delibera del Senato Accademico. Se il Senato decidesse di rimangiarsi questo allora CI ARRABBIEREMO SUL SERIO!!!
Si parla anche di esami blocco al primo anno (per chi inizierà) e soglie di accesso alla laurea specialistica.
Raduniamoci e parliamone, è il futuro di NOI STUDENTI e lo stanno decidendo LORO.
Un'assemblea non deve essere per forza organizzata, troviamoci anche per strada e parliamone, interessiamoci del nostro futuro.
DA polinonsitocca

giovedì 21 gennaio 2010

Anteprima della pubblicità per invogliare gli studenti Torinesi a trasferirsi a Milano!

In esclusiva, direttamente da youtube, un'anteprima della pubblicità del nuovo PoliMITO!

http://www.youtube.com/watch?v=egmeqKzmP9c&NR=1.