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giovedì 22 ottobre 2009

Mondovì: Politecnico, una decisione che sa di sentenza

Da Torino arriva la notizia, quella che bene o male tutti si aspettavano e che sa tanto di beffa. Per tutte le sedi decentrate del Politecnico sarà teledidattica, nelle parole del Magnifico Rettore Francesco Profumo a Mondovì, così come a Verres, Vercelli, Biella e Alessandria verranno mantenute le esercitazioni pratiche, i laboratori e ci saranno investimenti sulla ricerca. L’ardua sentenza arriva dopo il lungo Senato Accademico di ieri dove tutto pareva già scritto, sono solo quattro i voti contrari. Profumo aggiunge una spiegazione che agli studenti non è chiara: le università non si occupano solo di didattica, e questo è vero, ma proprio la didattica dovrebbe essere il fulcro dell’università in un paese dove la carenza di tecnici è cronica. I ragazzi non ci stanno, a Mondovì l’occupazione autogestita proseguirà ad oltranza, così come i tentativi delle amministrazioni locali, dei Parlamentari piemontesi e della Regione di dare un esito diverso alla questione. La politica non dovrebbe entrare nel merito universitario, nel rispetto dell’autonomia di questi enti, però questa volta il fronte è compatto, PDL e PD sono in accordo, i poli decentrati non si toccano, sono eccellenze e tutti gli investimenti fatti finora non possono essere gettati al vento. Le dichiarazioni degli studenti sono pesanti, molti pensano di lasciare gli studi non potendo permettersi di studiare a Torino, lo sconforto è tanto e nessuno si spiega perché proprio loro debbano rinunciare all’offerta formativa quando in realtà è la sede metropolitana ad avere corsi in eccedenza come monte ore e come numero di professori.

In attesa di sapere se da Roma verrà presa qualche decisione, agli studenti non resta che tenere duro e non perdere il morale che in questi giorni di occupazione li ha contraddistinti per concretezza e spirito propositivo. Intanto domani alle 21 presso il Politecnico si svolgerà un consiglio comunale in sessione straordinaria, accompagnato dalla presenza degli studenti, con un unico punto all’ordine del giorno: il no unanime e condiviso di tutta l’assemblea cittadina a qualunque 'taglio' da parte dei vertici del Politecnico di Torino per il decentramento cuneese. Sabato 24 ottobre (dalle 12 alle 12.30 in piazza Cesare Battisti a Mondovì), invece, il Comune promuove una mobilitazione in piazza invitando tutte le componenti sociali ed economiche della Città a partecipare per lanciare un appello a salvaguardia della sede monregalese: “Chiediamo a tutti i monregalesi – spiega il sindaco, Stefano Viglione – una mezz'ora del proprio tempo: dalle 12 alle 12.30, in piazza Cesare Battisti, facciamo sentire, insieme, la nostra voce, per far aprire gli occhi a chi con ostinazione ci vuole 'sottrarre' il Politecnico che non è solo una grande risorsa del territorio ma è la Città stessa. La chiusura della sede del Politecnico a Mondovì significherebbe un danno culturale, sociale ed economico, oltre a rappresentare un grande spreco di denaro pubblico: in vent’anni, il territorio ha investito oltre 20 milioni per il decentramento. Non possiamo accettare che queste risorse, i sacrifici fatti in questi anni, vadano in fumo”.

Alessandro Chittolina

Il Politecnico di Torino chiude le sedi decentrate, protestano gli studenti

Il Politecnico di Torino chiude le sedi decentrate. La decisione è arrivata ieri al termine della riunione del senato accademico. Tra le altre deliberazioni, votate quasi all'unanimità, il primo anno di ingegneria sarà uguale per tutti, il secondo sarà invece articolato su quattro percorsi e il terzo sarà differente per ogni corso specialistico. Architettura avrà invece un corso in architettura e uno in design industriale. La giornata di ieri è stata caratterizzata dalla protesta degli studenti giunti soprattutto da fuori Torino. In circa 300 hanno occupato l'aula del senato e discusso con il rettore, Francesco Profumo.
Delusione nelle varie province (Biella, Vercelli, Alessandria e Cuneo - sede di Mondovì) per la decisione del Politecnico di tagliare le sedi decentrate, smantellando i corsi di ingegneria pur lasciando attive le sedi. La prospettiva è che si faccia ricerca, ma niente più. Soltanto la sede di Vercelli conta un migliaio di iscritti e si calcola che 500 provengano dalla provincia di Novara. Quella di Mondovì ne conta 840. (asca)

POLITECNICO DI MONDOVI’ VERSO LA CHIUSURA

Ma gli studenti non ci stanno: “Non possiamo accettarlo, la nostra occupazione va avanti”

VIGLIONE: “NON CI DIAMO PER VINTI”. IL CONSIGLIO COMUNALE SI RIUNIRA’ NELLE AULE DELL’ATENEO. NUOVA ASSEMBLEA STUDENTESCA

http://www.cuneocronaca.it/news.asp?id=21754&typenews=primapagina

CUNEOCRONACA.IT - MARCO TURCO – Dunque, si va verso la fine. Il Senato accademico ha deciso: niente più didattica nelle sedi decentrate, accentramento a Torino, videolezioni. Gli studenti: “Non possiamo accettarlo. Restiamo nelle aule occupate”.
“Continueremo la nostra occupazione forti dei consensi che il nostro gesto sta ottenendo da ogni fronte”, è questa la voce degli studenti un giorno dopo il verdetto del Senato. Il Piano del rettore Francesco Profumo è stato approvato (anche se non all’unanimità). La riforma inizierà a partire dal prossimo anno accademico: accorpamento del primo anno di corsi, e transitorio per gli anni a venire. Ma la didattica verrà accentrata a Torino.

Parlano gli studenti: “La nostra protesta non si arresta, siamo sempre più determinati e convinti che stiamo agendo nel migliore dei modi non solo per il nostro futuro, ma anche per il futuro del monregalese e della Provincia di Cuneo Non siamo disposti ad accettare una didattica "di ripego". Noi abbiamo gli stessi diritti degli studenti della sede metropolitana, non ci accontenteremo di fredde lezioni trasmesse in via telematica. la nostra protesta proseguirà così come la nostra autogestione. Oltre ai corsi ai quali non abbiamo mai rinunciato, abbiamo in programma per i prossimi giorni degli incontri in cui esperti del settore ci illustreranno meglio i meccanismi di erogazione dei finanziamento all'Università pubblica. Siamo fieri di poter constatare concretamente che la Regione, la Provincia, il Comune, gli enti locali, la cittadinanza sono uniti al nostro fianco”.

Il Comune è sceso in campo immediatamente: “Il Poli non deve chiudere – è la dichiarazione di Viglione –. Non ci diamo per vinti. La chiusura della sede a Mondovì significherebbe un danno culturale, sociale ed economico, oltre a rappresentare un grande spreco di denaro pubblico: in vent’anni, il territorio ha investito oltre 20 milioni per il decentramento. Non possiamo accettare che queste risorse, i sacrifici fatti in questi anni, vadano in fumo”.

Due iniziative, in programma per i prossimi giorni. La prima è in programma venerdì 23 ottobre alle ore 21, presso il Politecnico in via Cottolengo, dove si svolgerà un consiglio comunale in sessione straordinaria, accompagnato dalla presenza degli studenti, con un unico punto all’ordine del giorno: il no unanime e condiviso di tutta l’assemblea cittadina a qualunque “taglio” da parte dei vertici del Politecnico di Torino per il decentramento cuneese.

Sabato 24 ottobre (dalle 12 alle 12.30 in piazza Cesare Battisti a Mondovì), invece, il Comune promuove una mobilitazione in piazza invitando tutte le componenti sociali ed economiche della Città a partecipare per lanciare un appello a salvaguardia della sede monregalese: “Chiediamo a tutti i monregalesi – spiega il sindaco, Stefano Viglione – una mezzora del proprio tempo: dalle 12 alle 12.30, in piazza Cesare Battisti, facciamo sentire, insieme, la nostra voce, per far aprire gli occhi a chi con ostinazione ci vuole “sottrarre” il Politecnico che non è solo una grande risorsa del territorio ma è la Città stessa”.

LA NUOVA OFFERTA FORMATIVA 2010/2011

Centralità degli studenti, qualità e sostenibilità dell’Offerta, internazionalizzazione e nuove tecnologie saranno le parole chiave

Torino, 21 ottobre 2009 – Il Senato Accademico nella seduta di oggi ha approvato le linee guida per la progettazione dell’offerta formativa per l’Anno Accademico 2010/2011, in accordo con la disciplina dettata dal DM 270 e con le successive indicazioni contenute della nota del MIUR prot. 160.

Il piano approvato dal Senato si propone di coniugare sostenibilità e qualità della didattica, attraverso la ridefinizione completa dei percorsi triennali e di Laurea Magistrale, la valorizzazione delle sedi decentrate in termini di ricerca, trasferimento tecnologico e servizi, il rafforzamento delle politiche di internazionalizzazione, l’applicazione di paradigmi adeguati ai diversi segmenti formativi e la sperimentazione di nuove tecnologie.

L’offerta per la Laurea Triennale nel prossimo Anno Accademico sarà così articolata:

Laurea triennale

Ingegneria: 1° anno comune per 55 crediti (Analisi I, Chimica, Inglese, Geometria, Fisica I, Informatica, Scienze umane/Economia)

2° anno organizzato per aree disciplinari (Industriale, Ambientale/Civile/Edile, Informazione, Gestionale)

3° anno differenziato per corso di laurea

Architettura: Laurea interfacoltà in Architettura

Lauree in Disegno industriale e Pianificazione e Urbanistica.

Le Lauree Magistrali sono state riprogettate, conservando e valorizzando la varietà dell’offerta formativa, con particolare attenzione alle aree culturali emergenti e interdisciplinari, con elevato impatto sull’attività di ricerca.

Le scelte del Senato Accademico sono state ispirate dalle seguenti linee di indirizzo:

- La centralità degli studenti ed il ruolo di una grande università pubblica, che mira a garantire un’adeguata preparazione tecnica e professionale (fondata su una solida formazione di base) ad un congruo numero di studenti di primo livello e una preparazione di elevata qualità agli studenti della Laurea Magistrale e del Dottorato di Ricerca. Conseguentemente il Politecnico ha deciso di non ridurre il numero di studenti attraverso l’introduzione di numeri programmati per le lauree triennali, con l’eccezione dei corsi di Laurea per cui è previsto per Legge.

- La progettazione di un’offerta formativa che sappia coniugare sostenibilità e qualità, dove i Professori e i Ricercatori possano dedicare un tempo congruo alla ricerca scientifica, alla preparazione e all’approfondimento delle tematiche trattate nelle lezioni e dove si assicuri un’adeguata assistenza agli studenti, con tutorati ed esercitazioni offerti a gruppi non eccessivamente numerosi, in un campus universitario dotato di strutture appropriate (laboratori didattici e di ricerca, biblioteche, etc.) con una presenza stanziale dei docenti.

- Il proseguimento delle politiche di internazionalizzazione dell’Ateneo, che hanno portato ad un sostanziale incremento degli studenti stranieri di primo e secondo livello, raggiungendo percentuali molto al di sopra della media italiana, paragonabili a quelle delle migliori università tecniche europee, e la previsione di percorsi internazionali che conducano al titolo congiunto con una o più università straniere di prestigio per i corsi di Laurea Magistrale.

- La valorizzazione delle opportunità offerte dalle Nuove Tecnologie (Video-streaming, prodotti multimediali), che comportano un profondo ripensamento delle modalità di erogazione dell’offerta formativa con riferimento al nuovo contesto socio-culturale in cui docenti e studenti (Digital Natives) si trovano a operare, con significativi vantaggi per coloro che non hanno la possibilità di frequentare le lezioni (studenti lavoratori, fuori sede, portatori di handicap, ecc.).

Il Senato Accademico ha preso atto che i vincoli di sostenibilità non consentono margini per l’attivazione di corsi di Laurea e Laurea Magistrale presso sedi non metropolitane, ma nel contempo ha deciso di rafforzare, alla luce del piano strategico di Ateneo e delle proprie linee di indirizzo, la caratterizzazione delle sedi decentrate in termini di ricerca, trasferimento tecnologico, servizi al territorio e localizzazione di attività formative non istituzionali (Master di I e II livello) e di percorsi formativi professionalizzanti (Istituti Tecnici Superiori).

Un importante aspetto della riforma riguarderà infatti l’adozione di un nuovo modello di alta formazione, che preveda accanto ai percorsi accademici curricolari di primo, secondo e terzo livello, concentrati nella sede metropolitana, percorsi professionalizzanti post-secondari (Istituti Tecnici Superiori), rivolti ai diplomati delle Scuole Medie Superiori. Questi nuovi percorsi formativi saranno prevalentemente localizzati nelle sedi decentrate del Politecnico e verranno progettati congiuntamente dai principali attori del sistema socio-economico, in particolare dalla Regione e dagli Enti locali, dalle Imprese, dalle parti sociali e dagli Enti di formazione accreditati, dalle Scuole Superiori e dal Politecnico.

Il Senato ha conseguentemente deciso di avviare le procedure per la disattivazione della II Facoltà di Ingegneria presso la sede di Vercelli e per lo spegnimento dei corsi di Laurea e Laurea Magistrale presso le altre sedi non metropolitane, garantendo comunque in tutte le sedi adeguate modalità per il regolare completamento di tutti i corsi di studio organizzati secondo l’ordinamento 509 vigente nell’a.a. 2009/2010.

Il Rettore del Politecnico spiega le scelte adottate: “Il Politecnico è un’università pubblica che deve garantire un’elevata preparazione riconosciuta in tutta Italia ed all’estero ad un numero di studenti in continua crescita. Per continuare ad offrire tutto questo ai ragazzi, alle famiglie ed al sistema socio economico, abbiamo compiuto delle scelte, sempre ispirate dal ruolo centrale degli studenti nella progettazione dell’offerta formativa. Abbiamo approvato delle linee che coniugano sostenibilità e qualità, con classi non troppo numerose, tutorati ed esercitazioni, strutture adeguate. Non è mai stata prevista la chiusura dei poli universitari decentrati dl Politecnico di Torino. Abbiamo proposto ed attueremo un nuovo modello di alta formazione, in linea con gli scenari europei, che prevede percorsi accademici curricolari di primo, secondo e terzo livello, concentrati nella sede metropolitana e percorsi professionalizzanti post-secondari (Istituti Tecnici Superiori), prevalentemente localizzati nelle sedi decentrate del Politecnico. Punteremo sulle nuove tecnologie, che si stanno già dimostrando un utile strumento per arricchire, completare ed in qualche caso sostituire l’offerta formativa tradizionale. L’internazionalizzazione, con attenzione alla qualità degli studenti reclutati e il potenziamento dell’offerta in lingua inglese, ci aiuterà ad elevare ulteriormente la qualità e la reputazione del nostro Ateneo”.


Mondovì: Politecnico, una decisione che sa di sentenza

http://www.targatocn.it/it/internal.php?news_code=73717&cat_code=10

TARGATOCN.IT - Alessandro Chittolina - Da Torino arriva la notizia, quella che bene o male tutti si aspettavano e che sa tanto di beffa. Per tutte le sedi decentrate del Politecnico sarà teledidattica, nelle parole del Magnifico Rettore Francesco Profumo a Mondovì, così come a Verres, Vercelli, Biella e Alessandria verranno mantenute le esercitazioni pratiche, i laboratori e ci saranno investimenti sulla ricerca. L’ardua sentenza arriva dopo il lungo Senato Accademico di ieri dove tutto pareva già scritto, sono solo quattro i voti contrari. Profumo aggiunge una spiegazione che agli studenti non è chiara: le università non si occupano solo di didattica, e questo è vero, ma proprio la didattica dovrebbe essere il fulcro dell’università in un paese dove la carenza di tecnici è cronica. I ragazzi non ci stanno, a Mondovì l’occupazione autogestita proseguirà ad oltranza, così come i tentativi delle amministrazioni locali, dei Parlamentari piemontesi e della Regione di dare un esito diverso alla questione. La politica non dovrebbe entrare nel merito universitario, nel rispetto dell’autonomia di questi enti, però questa volta il fronte è compatto, PDL e PD sono in accordo, i poli decentrati non si toccano, sono eccellenze e tutti gli investimenti fatti finora non possono essere gettati al vento. Le dichiarazioni degli studenti sono pesanti, molti pensano di lasciare gli studi non potendo permettersi di studiare a Torino, lo sconforto è tanto e nessuno si spiega perché proprio loro debbano rinunciare all’offerta formativa quando in realtà è la sede metropolitana ad avere corsi in eccedenza come monte ore e come numero di professori. In attesa di sapere se da Roma verrà presa qualche decisione, agli studenti non resta che tenere duro e non perdere il morale che in questi giorni di occupazione li ha contraddistinti per concretezza e spirito propositivo. Intanto domani alle 21 presso il Politecnico si svolgerà un consiglio comunale in sessione straordinaria, accompagnato dalla presenza degli studenti, con un unico punto all’ordine del giorno: il no unanime e condiviso di tutta l’assemblea cittadina a qualunque 'taglio' da parte dei vertici del Politecnico di Torino per il decentramento cuneese. Sabato 24 ottobre (dalle 12 alle 12.30 in piazza Cesare Battisti a Mondovì), invece, il Comune promuove una mobilitazione in piazza invitando tutte le componenti sociali ed economiche della Città a partecipare per lanciare un appello a salvaguardia della sede monregalese: “Chiediamo a tutti i monregalesi – spiega il sindaco, Stefano Viglione – una mezz'ora del proprio tempo: dalle 12 alle 12.30, in piazza Cesare Battisti, facciamo sentire, insieme, la nostra voce, per far aprire gli occhi a chi con ostinazione ci vuole 'sottrarre' il Politecnico che non è solo una grande risorsa del territorio ma è la Città stessa. La chiusura della sede del Politecnico a Mondovì significherebbe un danno culturale, sociale ed economico, oltre a rappresentare un grande spreco di denaro pubblico: in vent’anni, il territorio ha investito oltre 20 milioni per il decentramento. Non possiamo accettare che queste risorse, i sacrifici fatti in questi anni, vadano in fumo”.

Petizione del Sindaco di Millesimo contro la chiusura della Sede decentrata di Mondovì

Appello dell’Amministrazione del Comune di Clavesana contro la chiusura della Sede decentrata di Mondovì

Appello dell’Amministrazione del Comune di Barolo. Contro la chiusura della Sede decentrata di Mondovì

Appello dell'amministrazione comunale di Beinette contro la chiusura della Sede decentrata di Mondovì del Politecnico di Torino