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giovedì 22 ottobre 2009

LA NUOVA OFFERTA FORMATIVA 2010/2011

Centralità degli studenti, qualità e sostenibilità dell’Offerta, internazionalizzazione e nuove tecnologie saranno le parole chiave

Torino, 21 ottobre 2009 – Il Senato Accademico nella seduta di oggi ha approvato le linee guida per la progettazione dell’offerta formativa per l’Anno Accademico 2010/2011, in accordo con la disciplina dettata dal DM 270 e con le successive indicazioni contenute della nota del MIUR prot. 160.

Il piano approvato dal Senato si propone di coniugare sostenibilità e qualità della didattica, attraverso la ridefinizione completa dei percorsi triennali e di Laurea Magistrale, la valorizzazione delle sedi decentrate in termini di ricerca, trasferimento tecnologico e servizi, il rafforzamento delle politiche di internazionalizzazione, l’applicazione di paradigmi adeguati ai diversi segmenti formativi e la sperimentazione di nuove tecnologie.

L’offerta per la Laurea Triennale nel prossimo Anno Accademico sarà così articolata:

Laurea triennale

Ingegneria: 1° anno comune per 55 crediti (Analisi I, Chimica, Inglese, Geometria, Fisica I, Informatica, Scienze umane/Economia)

2° anno organizzato per aree disciplinari (Industriale, Ambientale/Civile/Edile, Informazione, Gestionale)

3° anno differenziato per corso di laurea

Architettura: Laurea interfacoltà in Architettura

Lauree in Disegno industriale e Pianificazione e Urbanistica.

Le Lauree Magistrali sono state riprogettate, conservando e valorizzando la varietà dell’offerta formativa, con particolare attenzione alle aree culturali emergenti e interdisciplinari, con elevato impatto sull’attività di ricerca.

Le scelte del Senato Accademico sono state ispirate dalle seguenti linee di indirizzo:

- La centralità degli studenti ed il ruolo di una grande università pubblica, che mira a garantire un’adeguata preparazione tecnica e professionale (fondata su una solida formazione di base) ad un congruo numero di studenti di primo livello e una preparazione di elevata qualità agli studenti della Laurea Magistrale e del Dottorato di Ricerca. Conseguentemente il Politecnico ha deciso di non ridurre il numero di studenti attraverso l’introduzione di numeri programmati per le lauree triennali, con l’eccezione dei corsi di Laurea per cui è previsto per Legge.

- La progettazione di un’offerta formativa che sappia coniugare sostenibilità e qualità, dove i Professori e i Ricercatori possano dedicare un tempo congruo alla ricerca scientifica, alla preparazione e all’approfondimento delle tematiche trattate nelle lezioni e dove si assicuri un’adeguata assistenza agli studenti, con tutorati ed esercitazioni offerti a gruppi non eccessivamente numerosi, in un campus universitario dotato di strutture appropriate (laboratori didattici e di ricerca, biblioteche, etc.) con una presenza stanziale dei docenti.

- Il proseguimento delle politiche di internazionalizzazione dell’Ateneo, che hanno portato ad un sostanziale incremento degli studenti stranieri di primo e secondo livello, raggiungendo percentuali molto al di sopra della media italiana, paragonabili a quelle delle migliori università tecniche europee, e la previsione di percorsi internazionali che conducano al titolo congiunto con una o più università straniere di prestigio per i corsi di Laurea Magistrale.

- La valorizzazione delle opportunità offerte dalle Nuove Tecnologie (Video-streaming, prodotti multimediali), che comportano un profondo ripensamento delle modalità di erogazione dell’offerta formativa con riferimento al nuovo contesto socio-culturale in cui docenti e studenti (Digital Natives) si trovano a operare, con significativi vantaggi per coloro che non hanno la possibilità di frequentare le lezioni (studenti lavoratori, fuori sede, portatori di handicap, ecc.).

Il Senato Accademico ha preso atto che i vincoli di sostenibilità non consentono margini per l’attivazione di corsi di Laurea e Laurea Magistrale presso sedi non metropolitane, ma nel contempo ha deciso di rafforzare, alla luce del piano strategico di Ateneo e delle proprie linee di indirizzo, la caratterizzazione delle sedi decentrate in termini di ricerca, trasferimento tecnologico, servizi al territorio e localizzazione di attività formative non istituzionali (Master di I e II livello) e di percorsi formativi professionalizzanti (Istituti Tecnici Superiori).

Un importante aspetto della riforma riguarderà infatti l’adozione di un nuovo modello di alta formazione, che preveda accanto ai percorsi accademici curricolari di primo, secondo e terzo livello, concentrati nella sede metropolitana, percorsi professionalizzanti post-secondari (Istituti Tecnici Superiori), rivolti ai diplomati delle Scuole Medie Superiori. Questi nuovi percorsi formativi saranno prevalentemente localizzati nelle sedi decentrate del Politecnico e verranno progettati congiuntamente dai principali attori del sistema socio-economico, in particolare dalla Regione e dagli Enti locali, dalle Imprese, dalle parti sociali e dagli Enti di formazione accreditati, dalle Scuole Superiori e dal Politecnico.

Il Senato ha conseguentemente deciso di avviare le procedure per la disattivazione della II Facoltà di Ingegneria presso la sede di Vercelli e per lo spegnimento dei corsi di Laurea e Laurea Magistrale presso le altre sedi non metropolitane, garantendo comunque in tutte le sedi adeguate modalità per il regolare completamento di tutti i corsi di studio organizzati secondo l’ordinamento 509 vigente nell’a.a. 2009/2010.

Il Rettore del Politecnico spiega le scelte adottate: “Il Politecnico è un’università pubblica che deve garantire un’elevata preparazione riconosciuta in tutta Italia ed all’estero ad un numero di studenti in continua crescita. Per continuare ad offrire tutto questo ai ragazzi, alle famiglie ed al sistema socio economico, abbiamo compiuto delle scelte, sempre ispirate dal ruolo centrale degli studenti nella progettazione dell’offerta formativa. Abbiamo approvato delle linee che coniugano sostenibilità e qualità, con classi non troppo numerose, tutorati ed esercitazioni, strutture adeguate. Non è mai stata prevista la chiusura dei poli universitari decentrati dl Politecnico di Torino. Abbiamo proposto ed attueremo un nuovo modello di alta formazione, in linea con gli scenari europei, che prevede percorsi accademici curricolari di primo, secondo e terzo livello, concentrati nella sede metropolitana e percorsi professionalizzanti post-secondari (Istituti Tecnici Superiori), prevalentemente localizzati nelle sedi decentrate del Politecnico. Punteremo sulle nuove tecnologie, che si stanno già dimostrando un utile strumento per arricchire, completare ed in qualche caso sostituire l’offerta formativa tradizionale. L’internazionalizzazione, con attenzione alla qualità degli studenti reclutati e il potenziamento dell’offerta in lingua inglese, ci aiuterà ad elevare ulteriormente la qualità e la reputazione del nostro Ateneo”.


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