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venerdì 13 novembre 2009

La nota 160: un problema non solo piemontese

Università, Imperia rischia la chiusura
Repubblica — 08 novembre 2009 pagina 7 sezione: GENOVA
IL POLO didattico di Imperia dell'Università di Genova è a rischio chiusura: il nuovo ordinamento, che il ministro Gelmini ha annunciato con una nota del 4 settembre scorso e che deve ancora essere varato, promette un giro di vite sul proliferare di corsi e curricula negli atenei italiani. Il numero dei docenti, nel polo imperiese, si potrebbe rivelare insufficiente per soddisfare i parametri necessari imposti dal ministero: quelli attuali prevedono 4 docenti per ogni anno di corso, sia per la laurea triennale che per la specialistica. «Il problema non esiste - taglia corto il rettore Giacomo Deferrari - non sappiamo ancora quali saranno i parametri indicati dal ministero e, per ora, Imperia è perfettamente in regola». Ma sono in molti però all' interno dell' ateneo a indicare il polo del Ponente a rischio, indicando la scarsità di docenti. Basti pensare cosa accadrà alle stesse facoltà a Genova. A Lettere, per prepararsi ai tagli del nuovo ordinamento, sta già lavorando una commissione che ha fatto i conti. Se le cose andranno come annunciato, nel giro di 4-5 anni, Lettere taglierà i corsi del 50%, passando da sei a tre. E non solo per effetto Gelmini, ma anche per il turn over dei professori, che passeranno a Lettere da 150 a 90 nello stesso arco di tempo. L' ancora di salvezza per Imperia potrebbe essere custodita nel "Prés", l' associazione di sei università (quattro francesi e due italiane), cui Genova partecipa e di cui il rettore Deferrari è vicepresidente: la sede distaccata del Ponente potrebbe diventare eccellenza nella regione, grazie all' accensione di corsi transfrontalieri. Per Imperia il rettore ha già accennato a un corso sull' ecologia ambientale tra Imperia e l' Università di Nizza. E questo implicherebbe il coinvolgimento a Ponente della facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali. «Alla fine di agosto ho chiesto al ministero un finanziamento accessorio proprio per l' accensione di corsi transfrontalieri di questo tipo a Imperia - spiega Deferrari - e c' è sicuramente l' interesse del territorio su questo». Il rettore però indica come l' accensione dei nuovi corsi non sia alternativa alla sopravvivenza della permanenza delle facoltà che oggi lavorano a Imperia: Lettere (con il Dams), Giurisprudenza e Economia. Ma c' è un progetto che risolverebbe la situazione: lo ha presentato al rettore alcuni giorni fa Maurizia Migliorini, professore del dipartimento Diras di Lettere. Il progetto riguarda l' istituzione, con Nizza, di un corso di "Progettazione dei sistemi turistici e culturali", che ha l' atout di coinvolgere e rendere più forti le tre facoltà già esistentia Imperia. «Qui si tratta di salvaguardare posti di lavoro che già esistono - indica Migliorini - o ci reinventiamo Imperia come sede di un polo internazionale oppure l' esperienza di quella realtà didattica è destinata a concludersi». - MICHELA BOMPANI

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