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sabato 31 ottobre 2009

Gli studenti del Politecnico di Mondovì a Cuneo per incontrare Mercedes Bresso/ “Non accettiamo la decisione di chiudere le sedi periferiche”

“VALUTEREMO SE PASSARE CON L’UNIVERSITA’ DEL PIEMONTE ORIENTALE”. LA RISPOSTA A CASONI: “LA SEDE DEL PD ERA IL LUOGO PIU ADATTO”

MARCO TURCO – “Non siamo d’accordo con una decisione che va a favore solo del nucleo centrale, a discapito di tutte le sedi periferiche”. Così la presidente regionale Mercedes Bresso, davanti agli studenti del Poli di Mondovì. Guarda anche il video.
L'incontro tra la presidente e i ragazzi è avvenuto venerdì sera, presso la sede cuneese del Partito democratico. Una delegazione di studenti era presente a Cuneo, insieme con alcuni dei docenti. L’occupazione delle aule dell’ateneo monregalese va avanti in modo civile da oltre due settimane: per protestare contro la decisione del Senato accademico di chiudere la didattica nelle università decentrate.



All’intervento del consigliere William Casoni, che contestava la scelta del luogo dell’incontro, hanno risposto così Rostagno e Ferraris: “Questo incontro è stato voluto dal PD e promosso dai consiglieri PD... francamente, questa ci è parsa la sede più naturale. Non siamo qua per fare la tessera ai ragazzi, evitiamo speculazioni di questo tipo. Se pur di contestare  ci si attacca addirittura al luogo di un incontro, significa che siamo davvero a corto di argomenti”.


Gli studenti hanno consegnato alla Bresso un documento steso in questi giorni. Sono quasi quaranta pagine: “È una relazione – spiegano Luca Bazzano e Giacomo Gaiotti – sugli ultimi dieci anni di storia della nostra sede. Avremmo voluto estenderla a tutto il ventennio, ma il materiale è molto. Qui c’è documentata la nostra attività sul territorio, i lavori fatti con le imprese, le interviste agli alunni”. Ne emerge uno spaccato della vita del Poli. “Lo facciamo – aggiungono - per dimostrare che non stiamo difendendo qualcosa solo per campanilismo: difendiamo qualcosa che ha lavorato bene”. “Questa decisione – ha detto la Bresso – è la conseguenza di cosa accade quando si applicano tagli arbitrari come prevede la riforma Gelmini. La Regione è stata chiara col rettore, Francesco Profumo: non siamo d’accordo con un piano formativo che prevede una didattica cancellata e sostituita, al più, con l’istituzione di un biennio di ‘istituto tecnico’. Il Piemonte non ha certo un esubero di offerta universitaria, questo taglio non ha senso”. Soluzione possibile: “Non è obbligatorio che una facoltà di Architettura e Ingegneria sia collocata sotto il Politecnico: quindi, l’ultima carta potrebbe essere quella di trasferirle sotto l’Università del Piemonte Orientale”.


Marco Turco                                                                        cuneocronaca.it

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