Appuntamenti

.

giovedì 29 ottobre 2009

PENNA: "ECCO COSA INSEGNA ALLA POLITICA LA CHIUSURA DEL POLITECNICO"

(red 29/10) - Pubblichiamo un intervento di Renzo Penna sulla chiusura della sede alessandrina del Politecnico di Torino.
"Sbagliata e arrogante la decisione del Rettore e del Senato accademico del Politecnico di Torino di ridimensionare con la cessazione della didattica e, nei fatti, chiudere le sedi decentrate, compresa quella di Alessandria.
Ma che non dovrebbe sorprendere perché è insita nel modello di Ateneo Torinocentrico che, negli anni, ha modulato le sedi decentrate in base alle convenienze della sede centrale e ha spremuto gli Enti locali e le Fondazioni bancarie senza dare in cambio alcuna garanzia sul futuro. E’ la stessa logica egemonica e corporativa che tenne nel 1997 l’allora Rettore dell’Università di Torino Rinaldo Bertolino quando cercò in tutti i modi di impedire l’autonomia all’Università del Piemonte Orientale proponendo in alternativa un “modello reticolare” che aveva come obiettivo quello di “lasciare in periferia solo le attività di ricerca…e non duplicare inutilmente la didattica”. Nella sostanza chiudere le sedi decentrate di Alessandria, Novara e Vercelli. Come ha rivelato in una recente intervista (la Repubblica - cronaca di Torino - del 23/10/’09) nella quale esprime solidarietà, e forse un po’ di invidia, al Rettore Francesco Profumo del Politecnico, tornando ad accusare per il fallimento del suo progetto “il leghismo della politica”. Il disegno di Bertolino allora fu sconfitto per l’azione e la compattezza degli enti locali e dei parlamentari del Piemonte orientale che convinsero tutta la Commissione Cultura della Camera a sostenere l’autonomia dell’ateneo Tripolare, inducendo il Ministro Luigi Berlinguer a istituire l’Università. Se oggi l’Amedeo Avogadro - dopo solo dieci anni di attività - è, nelle valutazioni dei centri di ricerca, al primo posto tra quelli di nuova istituzione e al quindicesimo tra i sessanta atenei statali davanti a Università di grande tradizione (Torino è al ventiquattresimo), e se, soprattutto, oltre l’80% dei giovani che si laureano provengono da famiglie in cui entrambi i genitori non sono laureati, forse un poco lo si deve anche a quei “politici localisti” che allora concorsero a prendere una decisione che si è rivelata giusta, nell’interesse dei giovani e delle famiglie di una parte importante del territorio piemontese. Ma la vicenda del Politecnico deve offrire anche qualche insegnamento agli amministratori e ai soggetti economici dell’alessandrino. Credo di non sbagliare se valuto come sostanzialmente uguali le risorse economiche investite, negli ultimi dieci anni, da Comune e Provincia per la sede decentrata del Politecnico e per quella dell’Università del Piemonte Orientale. Con la non lieve differenza che gli studenti del Politecnico sono meno di un sesto di quelli dell’Avogadro. Compresa la dura lezione ritengo che si debba, da un lato, approfondire e, nel caso, sostenere la proposta della Presidente della Regione di istituire una nuova facoltà di ingegneria nell’Università del Piemonte Orientale e, dall’altro, impegnare le risorse, sia pubbliche che private, per migliorare e potenziare i servizi e le strutture di accoglienza per studenti e docenti, caratterizzando sempre più Alessandria come città universitaria."

Nessun commento:

Posta un commento