Infatti, fatta salva la condivisione dell’esigenza di adottare provvedimenti volti alla razionalizzazione e qualificazione dell’offerta formativa nella prospettiva dell’accreditamento, il CUN, oltre a smentire, numeri alla mano, che non si è in presenza di una proliferazione abnorme di corsi di studio, esprime numerose riserve sui percorsi che in quella nota si ipotizzano:
- preoccupazione per la qualità dell’offerta formativa
- impostazione fortemente dirigista e centralista
- perseguimento di obiettivi di riduzione della spesa e non già di razionalizzazione e qualificazione
- analisi solo quantitativa e non qualitativa sui corsi di studio
Sulla base delle proprie osservazioni il Consiglio Universitario Nazionale suggerisce quindi un cambio nell’impostazione del documento, adottando criteri più semplici ed efficaci.
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