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domenica 1 novembre 2009

MONDOVÌ/ Interrogazione parlamentare dell’onorevole Paolo Grimoldi (Lega Nord) sul Politecnico

Da Cuneocronaca.it

“L'onorevole Paolo Grimoldi, Coordinatore Federale dei Giovani Padani ha presentato un’interrogazione al Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca relativa alla situazione del politecnico di Mondovì. Ecco il testo integrale: “Premesso che il Politecnico di Torino, a partire dal 1990, ha decentrato a Mondovì, in provincia di Cuneo, i corsi delle facoltà di ingegneria e di architettura, nell'ottica di una trasformazione del Politecnico «a rete» per un migliore servizio al territorio regionale.
prendendo spunto dalla lettera circolare (nota prot. 160 del 4 settembre 2009) del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, il Rettore ha ora espresso l'intenzione di sopprimere l'attuale offerta formativa delle sedi decentrate, lasciando a Mondovì solo le proiezioni su PC da Torino; la nota ministeriale citata, in effetti, rimanda ogni decisione sulle sedi decentrate a tempi successivi; questa interpretazione letterale e prematura delle disposizioni ministeriali porta alla chiusura di tutta l'attuale didattica delle sedi decentrate; contro queste intenzioni gli studenti di Mondovì hanno occupato la sede del Politecnico e sono supportati dalla maggior parte dei 124 docenti; l'attuale offerta formativa della sede di Mondovì (laurea triennale e specialistica) nelle lauree specialistiche di ingegneria meccanica (orientamento agro-alimentare), ingegneria civile per la gestione delle acque ed architettura (ambiente e paesaggio) presentano carattere di unicità a livello piemontese e sono coerenti con le peculiarità del territorio e della confinante Liguria; gli attuali studenti della sede sono 800 e per i prossimi anni ne è previsto un aumento in base agli accordi di programma che creerebbero delle forti sinergie tra territorio ed ateneo; nel territorio cuneese, tra i più vasti del Piemonte, sono attive oltre 80.000 imprese; eliminare il decentramento sarebbe un danno per Mondovì e per gli studenti, che dovranno andare a Torino oppure abbandonare gli studi, apportando un impoverimento dell'offerta formativa e un più pesante rapporto docenti/studenti; nella parte bassa della città e in adiacenza alla sede, nei vent'anni trascorsi, sono stati recuperati e trasformati, con ingenti investimenti, decine di alloggi e monolocali ad opera di privati e a servizio degli allievi non residenti; finora il funzionamento della sede è stato garantito da una convenzione tra Politecnico di Torino, comune di Mondovì, provincia di Cuneo e Associazione per gli insediamenti universitari in provincia di Cuneo, e gli enti locali hanno sino ad ora contribuito con circa 1.150.000 euro all'anno con una spesa totale di investimento nei quasi vent'anni dall'istituzione della sede di 22.200.000 euro circa; con lettera del 21 luglio 2009 gli stessi enti (comune di Mondovì, provincia di Cuneo, Fondazione CRC e Associazione insediamenti universitari in provincia di Cuneo) hanno offerto la cifra complessiva di 1.500.000 euro/anno al fine del rinnovo della convenzione. A questa lettera il Rettore non ha risposto. Esistono poi depositati in banca, due finanziamenti (rispettivamente a favore della sede di Mondovì, di circa 3 milioni di euro, e del comune, di circa 2,5 milioni di euro) per l'edilizia universitaria a Mondovì; si è consapevoli che si debba procedere ad una più efficace ed efficiente offerta formativa attraverso un processo di razionalizzazione che tenga in conto tutta l'attuale organizzazione della didattica e della ricerca -: se il Ministro - nel dare attuazione ai propositi e agli intendimenti espressi nella citata nota n. 160 del 2009 non ritenga opportuno operare affinché la sede decentrata di Mondovì del Politecnico di Torino rimanga attiva, vista l'importanza strategica del plesso, l'area di influenza, gli enti coinvolti, il valore didattico, gli investimenti attuati e previsti anche da parte degli enti locali”.

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