Appuntamenti

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sabato 17 ottobre 2009

L'opinione di Guglielmo Guglielmi

La protesta sulla chiusura della sede di Mondovì è sacrosanta. Primo perché è finanziariamente autosufficiente. E basterebbe questo per rientrare nei parametri indicati dal Ministero. Secondo perché per diffondere la cultura sul territorio è necessario che si creino delle opportunità di accesso distribuite sul territorio stesso. Terzo perché le sedi decentrate vedono l'iscrizione di studenti sicuramente più motivati di quelli di Torino e che non raggiungerebbero la laurea se non ci fosse l'opportunità di una frequentazione meno disagevole, sia per carenza di rete di trasporti sia per questioni meramente economiche (per esempio, per gli studenti provenienti dalla Liguria). Quarto perché, contrariamente ad altri atenei, il Politecnico di Torino ha aderito ad un'indicazione di massima del ministero e non ad una disposizione tassativa. Quest'ultimo motivo induce a credere che la decisione sia più dovuta ad un interesse personale del Rettore, smanioso di far carriera, anche passando sopra gli interessi dell'ateneo e degli studenti e con la connivenza di funzionari del ministero (probabilmente all'insaputa del ministro stesso), che non ad esigenze particolari del Politecnico.Mi permetto però di stigmatizzare il metodo della protesta. Se proprio si voleva dare rilievo alla situazione, sarebbe stato opportuno coordinarsi con le altre sedi distaccate ed effettuare una protesta organizzata insieme alle altre sedi decentrate e a livello di rettorato (magari, questo si, occupandolo). Si sarebbe in tal modo dato un rilievo maggiore alla manifestazione di protesta, soprattutto attraverso i media a tiratura nazionale.

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