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sabato 17 ottobre 2009

Mondovì:per il Politecnico sono in molti a scendere in campo


Presso il Palazzo Municipale di Mondovì questa mattina si è svolto un incontro sul futuro del Politecnico, convocato d’urgenza dal sindaco Stefano Viglione, al quale sono stati invitati i parlamentari ed i consiglieri regionali della Granda, i vertici della Provincia di Cuneo e della Fondazione Crc, per assicurare un'incisiva azione a tutela del decentramento cuneese del Poli. L’intento dei partecipanti è stato unanime, ovvero fare il possibile per salvare la sede decentrata di Mondovì, possibilità non remota nel caso si ‘sacrificassero’, nel progetto universitario generale, alcune o tutte le sedi decentrate rimanenti ossia Biella, Alessandria, Vercelli e Aosta. Il mondo della politica era presente al gran completo questa mattina: l’assessore regionale Mino Taricco, l’onorevole Teresio Delfino, Enrico e Raffaele Costa, per la provincia il vicepresidente Giuseppe Rossetto e l'assessore Licia Viscusi e l’assessore regionale all’Università e alla Ricerca Andrea Bairati. Non sono mancati piccoli screzi di natura politica al punto che l’assessore Bairati, stizzito da dichiarazioni di Enrico Costa, ha interrotto l’intervento per andarsene. Tutti gli intervenuti, tra cui il Prorettore Marco Gilli e l'ex presidente del Politecnico Sebastiano Sordo, hanno manifestato la necessità di tenere in vita la sede monregalese. L’attenzione ora va alle decisioni del Senato Accademico che dovrebbe tornare a riunirsi mercoledì a Torino. I giovani del Poli continuano a presidiare l'istituto, in modo pacifico, e anche per le prossime notti potrebbero dormire nell'aula del piano terra come hanno già fatto.

Sulla sede di Mondovì, negli anni, non è mancato l’impegno degli Enti istituzionali e delle forze sociali ed economiche della provincia di Cuneo che si sono adoperati per un sostegno concreto alle attività didattiche ed alle spese di funzionamento della sede decentrata del Politecnico (oltre 20 milioni di euro sin dalla sua costituzione). Lo ricordiamo, già giovedì la stessa riunione del senato è cominciata in ritardo a causa dell'occupazione del rettorato da parte degli studenti. Nella seduta del senato comunque non sarebbe emersa la parola 'chiusura' per la sede decentrata di Mondovì. Ci sarebbe un'apertura in quanto si ipotizza l'utilizzo della teledidattica e di esercitazioni con docenti.

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