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venerdì 23 ottobre 2009

Siracusa: a rischio chiusura la facoltà di Architettura


Da UniMagazine.it

Vivaci proteste dei movimenti studenteschi alla notizia della possibile chiusura del corso quinquennale. Anche una pagina internet creata per firmare la petizione contro la chiusura dell’Università.

Se nei giorni scorsi le brutte notizie sembravano riguardare solo alcuni dei corsi di laurea in beni culturali presenti a Siracusa, adesso il futuro incerto coinvolge anche la facoltà di Architettura. Sono lontani i tempi delle rassicurazioni dei politici locali, i quali affermavano che i tagli previsti dalla riforma nazionale non avrebbero intaccato il territorio aretuseo. In realtà la situazione è ben diversa. Per questo motivo i rappresentanti degli studenti ed il Coordinamento dei precari della ricerca, hanno cercato di far valere le loro ragioni e, in data 18 Luglio, hanno fatto girare per le aule dell’università un volantino, nel quale hanno esposto chiaramente le ragioni del loro malcontento.

Eccone parte del contenuto: “La Facoltà di Architettura di Siracusa sarà la prossima a pagare il conto del regime dei tagli selvaggi e indiscriminati su scuola e università pubbliche messo in atto dal governo Berlusconi già dall’agosto 2008. Nonostante l’ondata di proteste e mobilitazioni di studenti, docenti e lavoratori precari dell’università e della ricerca il Ministro Gelmini prosegue sulla strada della “riforma a costo zero” e pretende di sanare i mali dell’università italiana tagliandole i fondi, già esigui(l’Italia pre-Gelmini spendeva per l’università pubblica il 0,7% del PiL, gli USA l’1,37. Fonte Eurostat 2008). Riducendo una questione politica - la centralità del sistema universitario e della formazione in Italia - ad un “semplice” problema tecnico di gestione più o meno virtuosa delle risorse economiche i vertici dell’Ateneo di Catania e dei consorzi universitari delle sedi decentrate, di fatto, procedono compatti nell’attuare il programma ministeriale: lo smantellamento dell’Università e della Ricerca pubbliche in Sicilia. Dopo l’annuncio della chiusura dei corsi di laurea delle sedi di Modica e Ragusa anche la città di Siracusa si appresta, dunque, a versare il suo tributo alle esigenze di bilancio: si chiudono i corsi di laurea triennale in Scienze dei Beni Culturali e Tecnologie Applicate alla Conservazione e Restauro dei Beni Culturali (Facoltà di Lettere) e si apre la “questione Architettura”. L’Ateneo di Catania a fronte di una situazione finanziaria controversa reclama i propri docenti in sede, il Consorzio Archimede tace mentre le vacanze estive si avvicinano consegnando il futuro della facoltà all’oblio d’agosto”.

Malcontento palesato anche il 20 Luglio, giorno nel quale il rettore dell’Università di Catania, Prof. Recca si è recato a Siracusa per incontrare le rappresentanze locali e le delegazioni di studenti (è stato accolto con croci grige, segno della possibile chiusura della facoltà). Recca ha sottolineato che per far continuare a vivere anche la facoltà di architettura sono necessari 6 milioni di euro, non essendo sufficienti i 3.900.000 euro previsti dal territorio. Una chiusura, quella prospettata dall’Università di Catania, che significherebbe anni di impegni e di spese economiche buttati al vento.

Gli studenti anche in questa circostanza hanno cercato di far valere le loro ragioni con civili rimostranze, attraverso il portavoce Marco Mastriani: “Più che per una chiusura dei diversi corsi di laurea, noi siamo per un potenziamento dell’esistente. Il danno per Siracusa in caso di chiusura dei corsi sarebbe di 600-700 unità in termini di studenti, ma molto di più in altri termini. Anche per questo motivo abbiamo chiesto che venga posto in essere uno studio di fattibilità per valutare la possibilità di costruire un ateneo autonomo. Ed in questo senso chiediamo dialogo ai consorzi universitari, anche a quello ragusano”.

Inoltre è stata appositamente creata una pagina internet (http://www.firmiamo.it/architetturaasiracusanonsitocca), all’interno della quale è possibile firmare la petizione contro la chiusura dell’Università e dove si cercano di spiegare le possibili ripercussioni che una chiusura dei corsi, definiti da più parti “il fiore all’occhiello” dell’Ateneo di Catania, potrebbe avere.

Flavio Sirna

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