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mercoledì 21 ottobre 2009

Ricordo cos'era successo l'anno scorso I RETTORI ITALIANI MINACCIANO LE DIMISSIONI DI MASSA

FIRENZE - Pubblichiamo alcuni significativi brani tratti dall'ultimo documento approvato dalla CRUI (Conferenza dei Rettori Università Italiana), in cui si evidenzia lo stato di drammaticità e insostenibilità finanziaria in cui si trova l'università italiana a fronte dei provvedimenti del governo.
Nell'ultimo capoverso i Rettori praticamente minacciano le dimissioni in blocco a causa del dissesto finanziario e relativo fallimento con conseguente commissariamento generale degli atenei.
Questa durissima presa di posizione non fa altro che confermare lo stato di gravissima crisi in cui versa l'università in Italia e la volontà dei ricercatori e delle altre componenti dell'università, di intensificare le iniziative di contrasto alla manovra del governo e di proposizione di linee di riforma dell'intero sistema universitario.
Le Linee di intervento della CRUI alla vigilia del nuovo anno accademico
(Documento approvato all'unanimità dall'Assemblea del 25 settembre 2008)
Alla vigilia di un nuovo anno accademico che si preannuncia estremamente difficoltoso e problematico per gli Atenei, la CRUI ritiene opportuno indicare con chiarezza le linee alle quali intende ispirare la sua azione nei prossimi mesi, ribadendo in primo luogo il proprio impegno a contribuire a una rapida definizione di provvedimenti legislativi e normativi che, entro una strategia coerente e coordinata, affrontino con decisione e volontà di rinnovamento le maggiori criticità e urgenze riguardanti la vita universitaria.
Nel ribadire il proprio incondizionato impegno a operare per il rinnovamento e la riqualificazione funzionale di aspetti centrali della vita universitaria, la CRUI fa d'altra parte presente che non sono concepibili interventi minimamente significativi e credibili in tale direzione che abbiano come unico riscontro, sul piano finanziario, le misure previste dalla Manovra triennale approvata dal Parlamento prima della pausa estiva.
Tali misure sono pesantemente aggravate dalla nuova Legge finanziaria appena presentata dal Governo, che prevede per il 2010 una diminuzione del Fondo di finanziamento delle università addirittura di 700 milioni (più del 10% dell'attuale Fondo) e tagli drastici per le università non statali. Deve essere sin d'ora chiaro che con interventi di tale entità sarà impossibile per le università pubbliche anche solo pagare le retribuzioni del personale. È evidente che a fronte di una tale situazione e delle pro-spettive che ne conseguono non possono non manifestarsi negli Atenei diffusi sentimenti di profondo allarme e frustrazione.
La CRUI ha piena consapevolezza della fase molto difficile e quanto mai incerta che l'economia internazionale e quella nazionale stanno attraversando. Una attenta riconsiderazione e, per quanto possibile, un ridimensionamento delle spese di propria competenza, è, senza alcun dubbio, un comportamento al quale gli Atenei devono sentirsi tutti tenuti.
Ma non si possono imporre alle Università, statali e non statali, sacrifici oggettivamente non sopportabili, quali quelli per il momento previsti, senza tenere conto delle loro conseguenze, inevitabili e di portata dirompente per il sistema, con danni irreversibili per il Paese.
La richiesta, pressante e urgente, che la CRUI e l'intero mondo accademico hanno avanzato nelle scorse settimane e che ora rinnovano, alla ripresa delle attività e in vista della della discussione in Parlamento della nuova Legge finanziaria è, dunque, che si ritorni al più presto sui contenuti della Manovra, sia garantendo la copertura degli incrementi retributivi automatici del personale, sia rivedendo la misura e le modalità di applicazione del blocco sul turn over (che ha effetti particolarmente pesanti e distorcenti per i giovani), sia riassegnando progressivamente al sistema universitario le risorse che verrebbero ricavate dai tagli previsti.
Nessuno può tuttavia ignorare che il tempo a disposizione, trascorso il quale il processo di deterioramento del quadro finanziario risulterà irrecuperabile per tutte, indistintamente, le realtà universitarie del nostro Paese, è brevissimo.
Gli Atenei italiani non saranno in grado di chiudere in pareggio i propri bilanci, facendo fronte ai loro impegni didattici, scientifici e di servizio, già a partire del 2010. In tali condizioni diventerà impraticabile anche ogni forma di confronto, al quale pure non ci si intende sottrarre, circa le possibili revisioni del quadro istituzionale e normativo di pertinenza degli Atenei.
Contrariamente a molte immagini di comodo, l'Università italiana e le istanze che la rappresentano sono pronte a svolgere con coraggio la propria parte, trasformando, per quanto sta in loro e per quanto concretamente possibile, un passaggio difficilissimo e fortemente a rischio in un momento di rilancio e di rinnovamento.
Governo e Parlamento devono dunque decidere e comunicare al Paese in quale misura formazione e ricerca siano considerate strategiche per lo sviluppo. La CRUI chiede al Governo un atto significativo di chiarimento e comportamenti conseguenti.
Deve essere sin d'ora chiaro che, in assenza di provvedimenti adeguati che diventino operativi entro il 2009, ai Rettori e alla CRUI non resterà che trarre le uniche conseguenze possibili e coerenti con le loro responsabilità di fronte ai rispettivi Atenei e al Paese.
Il documento integrale è visibile su www.crui.it.
Venerdì 3 Ottobre 2008 12:28

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