IL PRORETTORE. “NON POSSIAMO MANTENERE LA DIDATTICA ATTUALE”. LE AULE RESTANO OCCUPATE. LETTERA DEGLI STUDENTI AL RETTORE
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MARCO TURCO – Dita incrociate: è il giorno del “vedremo”, al Poli di Mondovì. Il prorettore Marco Gilli ha parlato al sindaco e agli studenti: “Non ragioniamo solo coi numeri - ha detto - ma neppure possiamo farne a meno: da qualche parte si dovrà tagliare”.
Tentiamo una cronaca di una giornata densa di avvenimenti. Gli studenti restano nella sede, occupata da tre giorni. Hanno appeso uno striscione che recita: “20 anni in (pro)fumo”. Ma il magnifico rettore, Francesco Profumo, a Mondovì non è venuto: altri impegni. C’era invece il prorettore, Gilli, seduto a un tavolo con uno schieramento di rappresentanze politiche del territorio forse mai visto prima, in una sola stanza.
“Il Poli non è una questione che riguarda solo Mondovì: riguarda tutto il territorio, e questo credo sia evidente” è il commento di apertura del sindaco Viglione. Ha ragione: di fronte a lui c’è l’Amministrazione comunale quasi al completo (maggioranza e minoranza), esponenti dei Comuni vicini (Vicoforte, San Michele, Ceva, Magliano...),
Si parla della decisione che il Senato accademico deve prendere: tagliare l’organico nelle sedi decentrate del Politecnico di Torino (Mondovì, Vercelli, Alessandria). Gilli inizia in sordina: “Non c’è ancora nulla di definito, siamo qua proprio per ascoltare e concertare. Auspichiamo di arrivare a una proposta condivisa”. Ma dopo aver spiegato che
La questione è seria e viene dibattuta a lungo. Enrico Costa propone una moratoria: “Rinviate la decisione di un anno”. Poi si accantona l’ipotesi: sapere che un’Università ha il destino appeso a un filo farebbe crollare le iscrizioni l’anno prossimo. Si cerca una soluzione: “Molte università – continua Gilli -, anche all’estero, oggi fanno un largo uso delle lezioni registrate in multimediale e messe on line”. Scuotono tutti la testa.
Il problema, a cui tutti prima mo poi accennano, è che il futuro del Poli a Mondovì è in discussione da quattro anni ormai: e non si trova mai una quadra. Viglione: “Si è sempre parlato di un futuro di specializzazione, ed è in questa direzione che ci siamo mossi qua a Mondovì: come Comune, col supporto di molti altri tra cui
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Alla fine non ci sono grida di trionfo, ma neppure pianti disperati. Nessuno si aspettava che arrivasse una smentita al rischio di chiusura. Si parla già del transitorio post-riforma: sarà graduale, se i corsi chiuderanno si darà comunque la possibilità agli studenti di ultimare gli esami per qualche anno.
Gli studenti non lasciano le loro aule: passeranno altre notti nella sede, non si muovono. Hanno preparato un dossier sulle loro attività, una mostra interna sulle tesi di laurea di 20 anni. Il prorettore ha poi ripetuto davanti ai ragazzi le stesse cose dette in municipio. “Oggi abbiamo aperto un dialogo”, dice. Gli rispondo subito i rappresentanti: “Un Politecnico fatti di video-lezioni e senza i corsi che ci hanno reso unici, non interessa a nessuno”.
Il Senato accademico si riunirà mercoledì prossimo: il giorno prima, il rettore incontrerà ancora
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