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venerdì 16 ottobre 2009

MONDOVI'. PROGETTI DI UNIVERSITA' E COMUNE

Il Poli nei grandi edifici vuoti ''Ex Orfane'' a Piazza e i Passionisti proposti come sedi di laboratori La scelta risolverebbe l'annoso problema dei molti «contenitori» inutilizzati in citta'

Intervista '''Gli attuali locali non sono piu' sufficienti '' Massimo Sorli

LA STAMPA - MONDOVI' - All'inaugurazione dell'anno accademico della sede decentrata del POLITECNICO di MONDOVI', i responsabili dell'universita' avevano detto in modo chiaro che «la tradizionale missione della sede basata quasi esclusivamente sulla didattica dev'essere fortemente ripensata». Il responsabile Massimo Sorli aveva poi elencato sette «laboratori di servizio» in grado di «operare sul territorio». Ora una delle sedi che potra' contenere questo tipo di servizio e' indicata nel grande complesso delle Orfane, a Piazza. Uno dei tanti contenitori vuoti, di proprieta' del Comune, dal futuro «nebuloso» perche' privi, per ora, di una funzione certa. Nell'ex convento dei Carmelitani di via della Misericordia, da anni acquisito dal Comune, dovrebbe sorgere un «polo culturale» con lo spostamento della biblioteca civica e la creazione di una sede per le associazioni culturali della citta'. Un progetto promosso dal Comune, mentre il POLITECNICO ha pronto da tempo un progetto di ampliamento a Breo, di circa 2000 metri quadrati. L'«ipotesi Orfane», a Piazza, e' stata proposta dal sindaco Viglione nell'ultima riunione del «tavolo di lavoro sull'universita'», che coinvolge anche Provincia e Fondazione Crc. Entro meta' giugno si dovrebbero definire meglio le «sedi dell'universita'». «Poiche' - dice il sindaco di MONDOVI' - si parla da tempo di ''cittadella politecnica'' in cui didattica, laboratori di servizi e spazi per gli studenti si compenetrino, il Comune ha proposto un'''universita' diffusa'' in citta', in cui le aziende comprano i servizi del POLITECNICO creati nei laboratori posti non solo nella sede attuale di Breo, ma anche a Piazza, dove ci sono contenitori disponibili e funzionali. Il complesso delle Orfane e' una delle ipotesi: a Breo la didattica, nel quartiere alto il resto, cioe' biblioteca, laboratori, servizi, spazi di studio, sfruttando la funicolare». Un'altra possibilita' emersa dalle riunioni promosse grazie alla Fondazione Crc potrebbe essere un laboratorio per le macchine agricole ai Passionisti, edificio in cerca di funzione, nel quartiere Altipiano. «L'offerta formativa del Poli di MONDOVI' - aveva confermato il rettore Profumo una decina di giorni fa - paiono eccellenti, con particolare riguardo ai corsi di laurea triennale e specialistica in Architettura, gli unici offerti al di fuori della sede metropolitana. Ma la stessa sopravvivenza della sede e' subordinata, oltre alla ricerca delle risorse, soprattutto alla creazione di un polo integrato di ricerca, formazione, trasferimento tecnologico e servizi a cui partecipino tutti gli attori istituzionali e del sistema economico e sociale». Massimo Sorli e' il presidente del Cesmo, il Centro Servizi di MONDOVI': in pratica il responsabile della sede decentrata monregalese del POLITECNICO. Nella sua relazione, all'inaugurazione dell'anno accademico 2008-2009, il 5 maggio, di fronte al rettore Francesco Profumo ha detto che «era stata svolta un'attenta analisi sulle infrastrutture che ospitano il Poli». Professore, la sede attuale dell'universita' sta «stretta» a tutti? «E' sotto gli occhi di tutti la difficolta' logistica di aule non piu' sufficienti e laboratori da sviluppare». L'ipotesi dei laboratori nell'ex Collegio delle Orfane la soddisfa? «E' un'ipotesi, ma devo ancora confrontarmi con i miei colleghi dell'ateneo di MONDOVI'. Non c'e' nulla di formalizzato in documenti o progetti. Le mie considerazioni personali, in questo momento, hanno poco valore». Il Poli ha da anni, nel cassetto, il progetto di un ampliamento della sede sempre a Breo, accanto all'attuale. Rimane ancora valida? «Far partire una cosa o l'altra e' un'azione subordinata a qualcosa di fortemente integrato con il territorio, con gli enti, la Fondazione. La posizione del Poli non e' ''siamo in casa nostra e facciamo quello che vogliamo''. Intendiamo, invece, dialogare con il territorio». Il sindaco Viglione parla di «universita' diffusa> > in varie parti della citta'. E' d'accordo? «Direi di si', ma sono soprattutto d'accordo sull'esigenza di mettere gli studenti nelle condizioni ideali di poter apprendere dalla didattica e produrre con i laboratori». (14-05-2009)

Fonte:La Stampa

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