Appuntamenti

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venerdì 16 ottobre 2009

UNIVERSITA’ OCCUPATA/ Seconda notte nei sacchi a pelo al Politecnico di Mondovì, in attesa dell’incontro di sabato col rettore di Torino

GLI STUDENTI SARANNO A CONFRONTO CON PROFUMO E COI POLITICI DEL TERRITORIO, PORTERANNO UN DOCUMENTO CON RICHIESTE E PROPOSTE

http://www.cuneocronaca.it/news.asp?cat=23



MARCO TURCO - Giorno due, ore 21: si ricominciano a tirare fuori i sacchi a pelo. Gli studenti del Poli a Mondovì non mollano, restano farmi sul posto a ribadire il loro “no” al rischio di chiusura della sede. Sabato incontreranno il rettore.
Secondo giorno di occupazione e autogestione. Si stanno preparando non solo striscioni e volantini di protesta, ma lezioni e documenti di proposta. L’entusiasmo degli studenti è un'arma a loro favore. Sono organizzati: hanno allestito un “ufficio stampa” che lavora a pieno regime, un blog su cui riportano le loro iniziative (http://polinonsitocca.blogspot.com), i risultati delle assemblee.

La prossima riunione si terrà questa notte, venerdì 16 ottobre (la seguiremo), per pianificare la giornata di sabato. L’assemblea odierna ha deciso di formulare un documento unico, che sabato verrà presentato al rettore Profumo (o al pro-rettore, Gilli): i vertici del Politecnico di Torino saranno a Mondovì in prima mattinata, per incontrare il sindaco Viglione e i politici della zona... ma soprattutto gli studenti.

E saranno gli studenti per primi a non mancare l’appuntamento. Si preannuncia un corteo, altri volantini come quelli che oggi sono stati diffusi in città. “Abbiamo contattato le altre sedi - racconta Luca Bazzano, rappresentante degli studenti al Senato accademico -, ma soprattutto abbiamo diffuso la voce tra le scuole superiori di Mondovì e tra i commercianti, ovvero tra chi vive accanto a noi”.

Le impressioni sono le stesse del giorno precedente, in cui la protesta è cominciata: stupore e amarezza, per una decisione che il rettore di Torino e il Senato accademico erano in procinto di prendere, senza aver finora dato alcuna motivazione valida. “Appellandosi a una circolare - continua Bazzano - firmata dal ministro Gelmini, che tuttavia non è ancora diventata decreto. Certo, forse un domani lo sarà: ma perché tanta fretta di adeguarsi?”.

La norma in questione riguarda l’organico interno, insomma i docenti. Dovranno essere ridotti di numero (una formula matematica stabilisce i parametri), tagliando dunque i corsi laddove i parametri numerici (stilati dal Ministero) non reggono. Ovvero, nelle sedi decentrate come Mondovì, Vercelli, Alessandria.

“Ieri al Senato il rettore ha concesso qualche spiraglio - prosegue Bazzano- parlandoci di un possibile futuro di tele-didattica, con i docenti a Torino che fanno lezione agli studenti nelle sedi staccate. Non crediamo che sia una buona soluzione, ma siamo disposti a parlare e a portare le nostre proposte” Tutto questo, sfocerà nell'incontro di sabato. Venerdì notte è ancora tempo per discutere di progetti e di futuro.

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